giovedì 28 ottobre 2021
lunedì 18 ottobre 2021
Commissariato di Monopoli: situazione critica
Il Commissariato P.S. di Monopoli è un presidio importante e prestigioso perché insiste su un territorio di indiscusso valore turistico ed economico che idealmente connette la provincia di Bari con quella di Brindisi.
Per questa ragione, sarebbe stato molto difficile immaginare che un giorno avrebbe potuto versare nelle condizioni in cui si trova attualmente.
L'impianto di climatizzazione centralizzato è fermo da mesi per problemi di manutenzione. I colleghi hanno dovuto affrontare il caldo estivo ricorrendo a impianti portatili (tipo "Pinguino", per intenderci), forniti dall'ufficio o acquistati di tasca propria. Ora che si approssima la stagione invernale e già si affacciano basse temperature e umidità, sarà necessario ricorrere ad altre soluzioni di fortuna, come le stufette elettriche, per mitigare il freddo.
Non è una situazione decorosa per un ufficio che dovrebbe essere una vetrina della Polizia di Stato.
Un problema non meno grave è dato dalla carenza di personale.
Con grande sforzo si cerca di garantire la presenza della Volante h/24 e il funzionamento del "punto di contatto" istituito in contrada Sicarico, i servizi di OP connessi alla collocazione in serie C della locale squadra di calcio e le tantissime altre incombenze urgenti che provengono da un territorio vasto e popoloso.
Come al solito, però, i numeri non lasciano spazio alle interpretazioni: Volante e COT assorbono 15 unità, ossia la metà del personale mediamente disponibile (tenuto conto di riposi, congedi e altre assenze) per cui è materialmente impossibile assicurare il corretto funzionamento dei servizi amministrativi, degli uffici aperti al pubblico (dall'ufficio denunce alle licenze e ai passaporti), dei servizi di Polizia Giudiziaria.
10 anni fa il Commissariato poteva contare su oltre 50 persone, oggi non arrivano a 40.
La recente apertura del Commissariato P.S. di Putignano non giustifica la riduzione del personale di quello di Monopoli, sia perché si è consolidata anni prima che l'idea stessa del nuovo Commissariato fosse concepita, sia perché le due aree di competenza territoriale sono del tutto diverse e l'apertura del punto di contatto di Sicarico (che si trova proprio a metà strada fra Monopoli e Putignano) ne è la controprova.
Così, anche il previsto trasferimento del Commissariato P.S. di Monopoli in una nuova struttura (che, come proprio l'esperienza di Putignano insegna, non avverrà prima di un paio d'anni) non esonera l'Amministrazione ad assicurare ai colleghi la presenza di un sistema di climatizzazione efficiente.
Per queste ragioni, abbiamo inviato una nota al Questore di Bari e stiamo attivando le procedure per richiedere l'intervento degli organi responsabili in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Scarica la nota inviata al Questore.
domenica 17 ottobre 2021
Il punto sul Green Pass
Il 15 ottobre è trascorso senza particolari criticità, almeno per quanto riguarda gli uffici di Polizia in Puglia e in particolare nelle province di Bari e della BAT.
I colleghi non vaccinati si sono muniti di Green Pass effettuando a proprie spese i test (ricordiamo che il test rapido con tampone ha validità di 48 ore mentre quello molecolare vale 72 ore) oppure hanno usufruito del congedo o di altri istituti previsti.
Non ci risultano casi di colleghi respinti perché sprovvisti di Green Pass o comunque collocati in assenza non giustificata e non retribuita. I controlli, sia a tappeto che a campione, sono stati effettuati in tutti gli uffici seguendo rigorosamente le disposizioni impartite.
C'è qualche perplessità in relazione ai soggetti delegati ad effettuare i controlli. La circolare del Dipartimento fa intendere che il compito spetti primariamente alle qualifiche dirigenziali e, solo in assenza di queste, possa essere delegato a qualifiche inferiori.
C'è perplessità anche sul fatto che in piccole realtà lavorative, dove è scontato che il dirigente o il responsabile conosca la situazione di ciascuno dei dipendenti, sia davvero necessario effettuare ogni giorno i controlli a tappeto o a campione. Se in un ufficio lavorano 10 persone e il dirigente di quell'ufficio ormai sa che tutti e 10 hanno il green pass che scadrà non prima del 2023... che senso ha ripetere quotidianamente il controllo sulle stesse persone?
A parte queste questioni di dettaglio, il dato significativo è che i colleghi non vaccinati hanno tenuto un comportamento sereno e dignitoso, rispettoso delle regole, senza cadere negli eccessi e nelle esuberanze che negli ultimi giorni hanno imperversato sui social e sui media.
Certo, c'è molto malcontento. Qualche volta anche un po' di rabbia. Non solo tra i non vaccinati, ma anche tra gli altri colleghi. Si tratta, però, quasi sempre, di manifestazioni di un rancore di fondo, mai sopito del tutto, nei confronti di un'Amministrazione che non si è comportata bene con i propri dipendenti.
Non dimentichiamo, infatti, che quando la pandemia era in piena diffusione, la nostra Amministrazione ha inizialmente proibito ai colleghi di indossare mascherine protettive anche a contatto con il pubblico. Lo ricordate, vero? Ci sono state circolari scritte. Non si voleva ingenerare allarmismo.
Quante persone hanno contratto il virus e l'hanno trasmesso perché non gli è stato permesso di proteggersi? Quanti colleghi, cittadini ignari, parenti anziani, sono morti per quella assurda sottovalutazione della minaccia? Non lo sapremo mai.
Non dimentichiamo che mentre le persone morivano a centinaia, ogni giorno, i poliziotti erano in prima linea a rischiare il contagio e dovevano comperarsi da sé mascherine e gel disinfettante, che costavano un occhio della testa (abbiamo acquistato mascherine anche a 15 euro l'una, quando non c'erano alternative).
Non dimentichiamo la ritrosia dell'Amministrazione a implementare il lavoro agile per decongestionare gli spazi di lavoro ancora colpevolmente inadeguati, dopo anni di richieste e proteste sindacali.
Non dimentichiamo le resistenze nel concedere l'aspettativa Covid ai colleghi che soffrivano di patologie che li rendevano più vulnerabili. Abbiamo visto colleghi con gravi patologie cardiache costretti a rientrare in servizio perché dal Dipartimento non arrivava la circolare che recepiva la proroga dell'emergenza e dell'esenzione.
Non dimentichiamo l'esenzione di responsabilità che l'Amministrazione ha fatto - e fa - firmare, su eventuali effetti collaterali dei vaccini somministrati.
E a fronte di tutti questi sacrifici, delle spese sopportate dai colleghi, dei colleghi che per queste disattenzioni hanno perso la vita o hanno perso familiari che essi stessi hanno contagiato... cosa ha fatto l'Amministrazione per "ristorare" i danni, i disagi, le privazioni... ?
La risposta è nota a tutti.
Sì, c'è un po' di comprensibile rancore, in questi figli di uno Stato che si ricorda di loro solo quando c'è da chiedere lacrime e sangue e che poi si scorda dei loro bisogni in termini di remunerazione, di riconoscimenti, di equipaggiamenti, di mantenimento degli organici, di abbassamento dell'età media, di aspirazioni di sede e di carriera.
Il Covid sparirà, prima o poi. Il vuoto dell'Amministrazione di fronte a determinati problemi, invece, resterà, più imbarazzante che mai.
giovedì 14 ottobre 2021
mercoledì 6 ottobre 2021
Ricorso per maggiorazione straordinario? Anche no...
Molti colleghi chiedono chiarimenti sulla possibilità di presentare un ricorso per la maggiorazione del valore dell’ora di straordinario, come quello annunciato da un'altra sigla sindacale.
Affrontiamo il tema per punti: spieghiamo lo straordinario nella sua accezione e nel suo valore e poi esprimiamo una valutazione sull’opportunità del ricorso.
In passato, l’ora di straordinario era calcolata, ai sensi dell’art. 5 del D.P.R. n. 150/1987, applicando una maggiorazione percentuale automatica rispetto all’ora ordinaria, con diversificazioni tra ore diurne, notturne o festive, e notturne e festive.
L’art. 43, comma 4, del D.P.R. nr. 164/2002 ha soppresso il predetto art. 5 del D.P.R. 150 e ha stabilito che gli incrementi stipendiali (di cui all’art. 42 del DPR 164, “Nuovi Stipendi”) non hanno effetto sulla definizione delle misure orarie del compenso straordinario.
In altre parole, ha previsto per lo straordinario degli importi lordi fissi, stabiliti in sede di rinnovo contrattuale, eliminando le percentuali di maggiorazione automatica.
Fatta questa premessa, vediamo il ricorso.
Si parte dall’assunto che il Codice Civile prevede che il valore dell’ora di straordinario non può essere inferiore al valore dell’ora ordinaria, per cui i contratti di lavoro devono prevedere una maggiorazione, anche solo simbolica, rispetto all’ora ordinaria.
L’ora ordinaria, però, non è stata calcolata sommando l’indennità pensionabile che invece, sostiene il ricorso, va cumulata. A sostegno della cumulabilità si richiama il parere del Consiglio di Stato n. 334/2019 dal quale si evincerebbe la cumulabilità dell’indennità di magistratura con lo straordinario, per i finanzieri che lavorano alla Corte dei Conti.
Di conseguenza, il ricorso punta a rideterminare la misura dell’ora di straordinario a un valore che sia maggiorato rispetto all’ora di lavoro ordinario cumulata all’indennità pensionabile, con pagamento dei relativi arretrati per gli ultimi cinque anni.
Il ricorso appare evidentemente infondato.
Infatti:
1) la maggiorazione prevista dal Codice Civile non si applica alle forze di Polizia, proprio perché il DPR 164/2002 l’ha soppressa;
2) Il motivo per cui gli straordinari sono meno pagati dell’ora ordinaria non sta nel mancato cumulo dell’indennità pensionabile ma semplicemente perché il valore dell’ora di straordinario è un valore fisso determinato dal contratto a prescindere dal valore dell’ora ordinaria (con o senza indennità pensionabile);
3) Il Consiglio di Stato non ha proprio preso in considerazione gli straordinari, ma ha parlato di cumulabilità tra due indennità: quella di polizia (indennità pensionabile) e quella di magistratura. E ha stabilito che l’indennità pensionabile si chiama indennità ma non è una vera indennità, è una componente stabile dello stipendio;
4) Questo significa che l’indennità pensionabile si può percepire insieme a qualsiasi altra indennità ma non c’entra nulla con il sostenere che si debba aumentare la misura dello straordinario.
Questa manifesta infondatezza espone i ricorrenti al rischio di una condanna di risarcimento del danno per “lite temeraria” o al pagamento delle spese processuali quali parte soccombente. Il ricorso garantisce i ricorrenti da tali rischi?
Non dimentichiamo, peraltro, che la scelta di dirottare più risorse agli aumenti stipendiali piuttosto che all’adeguamento dello straordinario è stata voluta nell’interesse dei colleghi, per rimpolpare il più possibile la base pensionabile.
Noi pensiamo che la sede corretta per rivalutare la misura dello straordinario sia quella contrattuale e sempre con uno sguardo attento alle ricadute pensionistiche delle scelte operate.
Questo ricorso, così come viene proposto, sembra più utile a fare tessere piuttosto che a portare soldi nelle tasche dei colleghi.
La Segreteria Provinciale
martedì 5 ottobre 2021
Corso per Criminalista - Convenzione CONPEF e SAP
- Tutto il materiale didattico è incluso.
- Possono usufruirne gli iscritti SAP in regola con l'iscrizione e i familiari di primo grado.
- Il corso, con esame finale, rilascia certificazione valida per l'iscrizione negli elenchi dei Periti e CTU presso i Tribunali (se compatibile con la propria attività lavorativa) e presso le Procure, nonché l'affidamento di incarichi da parte di PM, avvocati ecc...
- Il titolo di studio richiesto è il diploma.
- Chi è interessato può contattare direttamente i recapiti indicati nella convenzione o il referente SAP per la convenzione, dott. Vito Giordano.
lunedì 4 ottobre 2021
sabato 2 ottobre 2021
venerdì 1 ottobre 2021
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